martedì 29 luglio 2008

La Breve Felice Vita di Francis Macomber, di Ernest Hemingway



Solo il titolo è uno spoiler.
Un individuo di sesso maschile diventa veramente uomo quando caccia le palle. E non è un modo di dire.
Quando ha il coraggio, quello vero. Quello che, se manca, fa fuggire a gambe levate davanti a un leone.
Ma che, se c'è, fa affrontare a testa alta un bufalo.
Anche se incarognito, con le froge aperte, carica contro.

Un individuo di sesso maschile non è un uomo se ha tanti soldi, una moglie un po' puttana e la fifa.
Se non ha il coraggio di lasciare la sua donna pur sapendo che sta con lui solo per i soldi. Che si sono spenti insieme, per via dell'abitudine. Che lo tradisce sotto il naso, a distanza di una tenda.

E quando un individuo di sesso maschile diventa davvero un uomo, uno di quelli con le palle coraggiose, ecco che muore.
Da una macchina. Un colpo secco. Mentre sta affrontando un bufalo con le froge aperte che gli carica contro.
Perchè sono le palle che spingono un uomo a lasciare la moglie un po' puttana.
Perchè quando un individuo di sesso maschile diventa un ometto, ha anche il coraggio.
Coraggio di osare, ed orgoglio. Orgoglio per farsi rispettare.

Morale della favola: donne sempre un po' puttane e mariti vigliacchi. Che diventano uomini un tantino troppo tardi.

lunedì 28 luglio 2008

Ieri, di Agota Kristof



Uno spillo entra fulmineo sotto pelle.
Fa un male cane ed esce.
Una goccia di sangue e basta.

domenica 13 luglio 2008

Das Cabinet des Dr Caligari

Ogni locandina è più bella dell'altra.
Rimango troppo tempo a contemplarle.






sabato 12 luglio 2008

Dei Bambini non si sa Niente, di Simona Vinci


Prendete I Santi Innocenti, di Claudio Camarca, e Frisk, di Denis Cooper. Fondeteli.
Ne uscirà Dei Bambini non si sa Niente, di Simona Vinci.

Questa scrittrice esordisce con questo libro nel 1997.
Lo manda a Lucarelli e glielo pubblicano.
E' un romanzo di bambini, di esplorazione, di riviste pornografiche e di racchette.
E' un romanzo tosto, veramente.
Trova le fondamenta sull'ingenuità che spinge un pedofilo ad essere pedofilo, e sul sesso. Un sesso tra bambini, in età puberale.
Un sesso che sa di sudore, di terra e di melone bianco.

So che questo libro ha scandalizzato molto. La Vinci, addirittura, è stata etichettata come malata.
In tutti i suoi libri che ho letto, il sesso dei bambini è sempre presente. Come argomento portante o come interludio. Ma non penso sia malata. Penso abbia piuttosto un pallino. Qualcosa che fa parte di lei, e non propriamente dei personaggi che tratta. Ma c'è da dire che ne parla divinamente. Con disilluso realismo, e molto molto tatto.

E' un bel libro. Che si legge in due ore e ti lascia un po' stordito.
Ma ne vale la pena.

venerdì 11 luglio 2008

Le Avventure di un Rosso Piccione (5)

Stanotte il rosso piccione è tornato molto tardi. O molto presto, che dir si voglia.
Alle 5, 05.
La mamma lo stava aspettando. Sull'uscio della sua camera, con la bavetta secca su una guancia e gli occhi di fuori dalla rabbia.
Il rosso piccione era ubriaco.
Dondolava e non si reggeva sulle gambe. Cercava di rispondere, ma biascicava. Ed le sue parole sapevano d'estate e di mojito.

Accanto alla stanza del rosso piccione, accanto alla cazziata, c'era la sorella del rosso piccione.
La marrone colombella.
Che stava beatamente dormendo.
Lei ha tanto bisogno di dormire, perchè sta preparando un esame. Lei anche sarebbe voluta uscire, ubriacarsi come una scimmia e fare l'alba. Ma lei è responsabile e sa che prima c'è il dovere e poi il piacere.

Svegliatasi di soprassalto, la marrone colombella, ha spalancato la porta ed è uscita in corridoio.
Brandendo il suo uzi ha aperto la bocca ed ha iniziato ad urlare. Come un gabbiano in picchiata sul pesce. Come un maschio che fa l'elicottero.
Ha fatto capire che stava dormendo. Lei.
Il rosso piccione si è nascosto in camera, biascicando un rutto ed una scusa.
Ha serrato la sua porta e non s'è più sentito.
La mamma ha abbracciata la marrone colombella e l'ha ringraziata. Ha provato a baciarla, ma lei è svenuta. L'alito notturno della mamma puzzava di morte e di cose lontane (cit.). Davvero troppo.

mercoledì 9 luglio 2008

Idiotauro

domenica 6 luglio 2008

L'Uccelletto, di Trilussa.

sabato 5 luglio 2008

E se facessi la puttana su Second Life?


Vado spesso in giro per i mercatini cercando libri e cose "vecchie".
E nella maggior parte dei casi mi ritrovo sempre con buste e bustine piene di gingilli che avranno vita breve.
Anche i libri che compro, o mi colpiscono per la copertina e non li leggerò mai, o li cerco volutamente. Fatto sta che vince sempre la prima ipotesi. La seconda si realizza molto raramente.
Oggi no.
Oggi il fato mi ha stupito.
Le ipotesi si sono realizzate entrambe.
Ma andiamo con ordine.

Ho trovato il num. 13 di Horror Pocket, del 1974.
Si intitola Nero di sera.. Apocalisse si spera...! il che di per sè è tutto un programma.
Ovviamente l'ho fatto mio. Con copertina e disegni del genere, cos'altro avrei potuto fare?

Dopo una tappa obbligata alla """"""""fiera"""""""" (da notarsi le otto doppie virgolette) del fumetto de L'Aquila, e dopo una prevedibilissima madornale delusione (DiBe hai fatto bene a non venire), mi sono andata a consolare ad un altro mercatino.
Più polveroso del necessario ed altrettanto squallido.
E qui il fato mi ha preso a braccetto e mi ha accompagnato per tutti gli scaffali.
Ed ho trovato "Rumble Tumble" di Lansdale, e "Gotico Americano", di Bloch.

Ed infine, come se non bastasse, ho trovato una marea di numeri di Detective Dante per Fra.

L'unico dubbio che ho, è: Non è che qualcuno, o chi per quel qualcuno, mi vuole consolare per una delusione che sto per ricevere?
Argh!

P.S. Ieri ho derubato due librerie delle opere di Agota Kristof e Eraldo Baldini. Ma non ha importanza. Con i libri a metà prezzo non si guarda in faccia a nessuno!

giovedì 3 luglio 2008

Lei non sa chi sono io!



E' appena successo! E' stata una cosa che non sarebbe mai dovuta accadere.
Perdendo tempo in rete, sbocconcellando qua e là i siti, mi sono imbattuta nel netlog di una tipina dal nick b4mbolin4_hous3. Una tredicenne romana che nulla ha da spartire con me.
Forse.

Siamo OMONIME.

Non sarebbe dovuto succedere! In Italia siamo scarse 10 persone ad avere un cognome così strampalato (che mi ha portata ad essere derisa anche dai professori), figuriamoci se una persona, tanto più piccola e già provocante, si debba proprio chiamare Sara!

Mi sento espropriata di un mio diritto imprescindibile. La mia unicità!
E se qualcuno cercasse il mio nome su google e per sbaglio la dovesse trovare? E che penserebbe se leggesse quel nick loliteggiante?
Tra le altre cose, mi sono appena registrata su netlog, ho fatto tutta la trafila similburocratica per attivare l'account, e che scopro?? Che la tipina se la tira pure! E non la si può contattare a meno che non si è suoi amici.

Vi avviso! Qualunque cosa assurda doveste trovare in rete, ricordate che non sono io!
Chiaro?

Dreaming for Chocolate

Più non voglio vedere come mi sono ridotta, più la dura realtà mi si vomita addosso.
Il mio cervello ripete in maniera ossessiva sempre lo stesso nome, gioco con il telefono digitando il suo numero ma sul momento di schiacciare il fatidico tasto, mollo tutto e fuggo via. Andandomi a nascondere sotto il letto.
Studio, quello si.
Anzi, almeno quello.
Giusto per non mandare tutto in malora, e sperando che quando riaprirò finalmente gli occhi, qualcosa di concreto c'è.

Mi piace cercare su google le immagini più idiote.
E' il modo che preferisco per pensare e per mandare la mia mente altrove.

Ma perchè il risultato è sempre questo?