lunedì 29 giugno 2009

Storybook

Ho appena scaricato questo programma. E' leggero e dinamico quanto basta, aiuta a tenere sott'occhio tutti i personaggi per evitare dimenticanze o incongrenze. Permette di creare dei quadri sulla disposizione dei capitoli e di "montarli" e disporli velocemente. Si possono organizzare trame e sottotrame, focalizzare l'attenzione solo sui luoghi o sui dialoghi e tante altre cose. Che adesso non so dirvi 'che gli ho dato solo uno sguardo veloce. Penso sia un buon prodotto, open source e supportato anche in italiano. Non so se lo userò, ma a qualcuno può sicuramente servire.
Eccolo!

sabato 27 giugno 2009

E' un buco. La casa della ruga reloaded. Però poi esco e c'è una chiesetta bianca, con una porta di legno sberciata ed una campana tanto piccola che è come la mia testa. C'è il fiume, che scendo due gradini e mi posso bagnare i piedi, un salice piangente ed un praticello un po' fangoso, che è fresco e bagna il sedere. C'è un piazzale di cemento, con tanti vasi di fuori e le sedie. Di spago intrecciato, arruginite e scolorite. E poi ci sono i gatti, che miagolano dalla finestra della casa della stazione e guardano verso di me. Che pulisco e fumo.

giovedì 25 giugno 2009

La Bambinetta

Erano le 20 e 23.
Ed una bambinetta bionda e lacrimosa, stava tornando a casa sgambettando sulle scalette di via strinella. Scendeva.
Aveva appena pianto e stringeva tra le mani un fazzolettone bianco.
Era buio. Ma lei non aveva paura di camminare da sola. I suoi pensieri erano da tutt’altra parte e non avevano intenzione di tornare.
-Ma tu guarda quel deficiente! E tu guarda che deficiente sono io!-
I suoi stivaletti ticchettavano sull’asfalto, infastidendo le persone che dietro di lei stavano scendendo. Era un gruppetto di ragazzi. Erano cinque, vestiti da rapper, con cappellini da basket, t-shirt enormi e catene. Tante catene. Di tutte le lunghezze e dimensioni. E fu proprio una catena, che si avvolse intorno alla vita della bambinetta lacrimosa. Che si ritrovò legata al cappio come una vacca, scaraventata a terra senza se e senza ma.
Le toccarono le cosce che strabordavano dagli autoreggenti e le palparono le tette, troppo grandi per la quarta taglia.
Le alzarono la gonna.
Uno di loro le afferrò il tacco e glielo iniziò a leccare. Un altro le sfilò gli slip e la stuprò. Poi fu braccata da un altro, e da un altro ancora. Mentre il quarto dei cinque faceva da palo e non mollava la la catena, ed il quinto continuava a leccare il suo stivale.

Erano ne 21 e 03. Ed era buio.
La bambinetta bionda e lacrimosa era stesa per terra e stringeva tra le mani il fazzolettone. Ci aveva immerso il viso e si era impiastricciata col suo stesso muco. E piangeva. Si reggeva la gonna e giocava con l’indice nel sangue. Che usciva a fiotti dalla sua vagina.
-Ma tu guarda che deficiente- pensava.
Ed i suoi pensieri erano altrove, e non avevano intenzione di tornare.

lunedì 22 giugno 2009

Quando il mondo cade addosso, fa un male cane. Ed io lo so, e lo sanno tutti quelli che l'hanno vissuto insieme a me. Ma c'è anche chi lo sa un po' di più di tutti, ma non può raccontarlo. E siccome il mondo è bastardo e non si vuole far mancare niente, cade anche addosso alle cose, e le distrugge e le seppellisce. E non fa distinzione, distrugge tutto quello che può.
E..
Puff!! Come per magia di punto in bianco non si ha più niente. E ci si aggrappa come cozze allo scoglio sulle poche cagate rimaste. E fa male, quando piano piano scivolano via anche quelle. Perchè ci si sente soli. Ed al povero cristo viene da chiedersi perchè. Ma l'unica risposta che gli viene data è: perchè no?