mercoledì 23 marzo 2011

Il Riccio e la sua Eleganza



Il ritiro casalingo a volte porta i suoi frutti. Ieri finalmente ho visto il film francese Il Riccio.
Circa due anni fa mi sono approcciata al libro, prima pagina, seconda pagina, al primo capitolo avevo i capelli dritti. Mica per niente, scrive molto bene ed è pure coinvolgente, ma mi sembrava un'opera così presuntuosa, ma così presuntuosa che l'ho chiuso e seppellito sotto una valanga di ma chi ti credi di essere, e tu come ti permetti, la boccia del pesce rosso, fanculo! e roba del genere. Un anno fa, invece, complice anche la mia evoluzione/involuzione degli ultimi tempi, l'ho ripresto. E' rimasto sempre un libro ben scritto, sempre molto presuntuoso, ma è magicamente diventato BELLISSIMO. L'ho letto in tre sere, tre sere in cui non vedevo l'ora di infilarmi a letto a leggere, l'ho portato in borsa, perchè dovevo sentirlo vicino a me, era come se fosse diventato un'appendice mobile non ancora infiammata. Ebbene, quando ho finito di leggerlo ho pianto, ma pianto tanto, e pensavo vuoi vedere che questa sarà la mia fine?? Pensavo.. Diciamo che lo penso ancora, ma questo è un altro sproloquio.
Quando ho saputo dell'uscita del film sono stata avvolta da un senso di inadeguatezza. Non sapevo come affrontare la cosa, non sapevo come rapportarmi a tale notizi(on)a. Se sentirmi oltraggiata o delusa o entusiasta. Fatto sta che ho sbirciato qualche foto e sembrava tutto abbastanza calzante con le mie immagini mentali, quindi ho deciso che prima o poi l'avrei visto. Qualche mese fa ho comprato il DVD per riporlo accuratamente sulla libreria a prendere polvere e ingiurie. Ieri, però, sola soletta, in preda all'ansia, ho ricordato con pathos le belle emozioni che quel libro mi trasmetteva e ho deciso che mi avrebbe calmato appena un po'. Ebbene, l'ho visto! Ed ora mi trovo difronte a un bivio. Mi piace vs non mi piace. Penso che mi piaccia, i novanta minuti scorrono che è un piacere, ma mancano troppe, troppissime cose che stanno sul libro! Questo è un bene perchè se fossero state riprodotte male avrei quantomeno ribaltato la casa -il che non mi conviene-, ma le cene a base di sashimi e ramen, le usanze giapponesi, tutto quel profumo di Giappone che trasuda dalle pagine dove sta? Cavolo! Non basta una casa giapponese e un tizio gentile con gli occhi a mandorla per invadere i sensi di thingness giapponese. E poi l'arte, la letteratura e l'amore per il cinema?


Va bene, non volevo spoilerare e spero di non averlo fatto, ma consiglio a tutti quelli che hanno letto il libro di vedere il film, voglio saperi tanti altri pareri.

Questo è il sito del film, che io poi mi chiedo ma a che diavolo serve!!

P.S. di solito non amo usare termini inglesi perchè mi piace inventarne di italiani, ma cosalità mi stonava proprio.

martedì 22 marzo 2011

Ipse Dixit: Ansia



Ho un problema: l'ansia.
Soffro d'ansia dal giorno della mia nascita, da quando vomitavo ogni volta che mia mamma o mio papà varcavano la soglia di casa per andare a lavoro. Quest'ansia, come tutte le energie, con la crescita non è sparita, ma non si è neanche trasformata, è solo diventata cosciente, quasi palpabile e modellabile. La riesco a prendere, a mettere sulla testa, a calpestarla e anche se la riesco a lanciare lontano questa torna indietro, come un boomerang e mi invade di nuovo. Questo periodo è particolarmente ricco di queste situazioni, pare che ogni istante sia propizio per lasciarsi affogare. E io mi immobilizzo, come un asino davanti al fuoco e non esco di casa e non mangio e non parlo, diciamo che mi limito a respirare e dormire. Perchè più dormo più il tempo scorre velocemente. E certe volte spero anche di svegliarmi dopo qualche giorno. Ma che bello sarebbe addormentarmi adesso e risvegliarmi Sabato.
A volte provo a pensare "Sa', e se questo fosse l'ultimo giorno della tua vita? L'hai passato a letto con la pancia vuota e la testa piena di paturnie" ma l'unica cosa che riesco a controbattermi è: amen.

venerdì 11 marzo 2011

Lo shopping maschile



Causa viaggio di lavoro, ieri ho accompagnato il mio fidanzatello a fare shopping. Doveva comprare un po' tutto, scarpe, camicia, maglione e pantaloni. Devo dire che sono fortunata, è un uomo, quindi compra solo se deve comprare, ha una sensibilità prettamente femminile, va a fare shopping entusiasta di quello che l'aspetta.
Sotto le luci al neon e tra i manichini semisvestiti mi sono ritrovata a chiedermi come possano gli uomini, sempre ottusi (agli occhi delle donne) riguardo l'abbigliamento, essere anche così complicati per trovare due capi da indossare. Mentre smanazzano tra gli appendiabiti, sbuffano come treni in corsa e iniziano a sudare da ogni poro loro donatogli, in questo brevissimo lasso di tempo noi abbiamo trovato circa 873345398 vestiti, ovviamente da donna, per mamme, amiche, suocere e colleghe. E quando ci giriamo per vedere che fine abbiano fatto, li troviamo ad osservarci con gli occhi iniettati di sangue perchè li abbiamo abbandonati in un momento di così grande sofferenza e difficoltà. Con ciò, però, non voglio affermare che solo loro sono esseri umani dai gusti difficili, anzi. Ma l'uomo e la donna sono gravati da una complessità molto diversa. Come dicevo, infatti, noi troviamo infiniti capi e orpelli, ma nessuno che ci stia come realmente vogliamo, ci fa il sedere grosso, esalta il naso già abbastanza a patata, fa vedere quel cuscinetto che proprio no. Ma siamo comunque tentate dal comprare tutto, tanto l'estate ci fa dimagrire, se abbiniamo questo con quest'altro colore, magari.. Mentre noi ci arrovelliamo su questi dubbi esistenziali loro stanno ad aspettare che la luce divina gli illumini la strada da percorrere, perchè inspiegabilmente sono finiti nel reparto "intimo e pigiami".
La loro difficoltà, invece, risiede proprio nel trovare. Sia la pazienza che il vestito. Loro hanno un piano in mente, coordinare un certo tipo di pantaloni con un preciso colore di camicia e un tale tipo di maglione. Ma sono tutti capi che non esistono su questo piano esistenziale. Nei comuni negozi non ci sono mai stati e probabilmente gli stilisti non c'hanno mai neanche pensato. E quindi loro sbuffano, si spazientiscono e minacciano noi disinteressate donne di andarsene (come se ci cambiasse davvero la vita). Per poi giungere al risultato che forse, quei vestiti che gli abbiamo consigliato non sono così male, e magari POTREBBERO anche stargli bene. Ma non li provano, mai!
Che palle provare i vestiti! Tanto sicuro mi stanno bene, le taglie sono sempre quelle, mica mi sono ingrassato, eh? Che dici, mi sono ingrassato?
No amore, non ti sei mica ingrassato..
E noi mentiamo, solo per giungere al fatidico traguardo della cassa. E mentre noi paghiamo 10 miseri euro per i nostri circa 873345398 capi loro, maledicendo lo shopping, sborsano 300 euro per scarpe, camicia e un paio di pantaloni.

domenica 6 marzo 2011

Beh, diamo una bottarella di rinnovamento, che m'è tornata la voglia di scrivere!!

Cose che sono cambiate:

-Vivo da sola, in città -la città ancora non 'c'è, però sto in città uguale-. Non proprio sola sola, con un pesce rosso ed il mio fidanzatello, Michele.



-Poe è andato. Non è morto, i miei genitori l'hanno dato a chi può accudirlo meglio di me, la bambina che l'ha adottato mi ha fatto scoprire gingilli per i conigli che non avevo mai sentito prima. Shampoo antiforfora (Poe non aveva la forfora!), pettinino e spazzolino da denti per quando mangiano le loro palline (si, mangiano la loro pupù);
-Lavoro. Rompo le scatole alla gente vendendo Sky, ma mi diverto troppo. Presto aprirò una sezione con le stronzate più stronzate che sono costretta ad ascoltare al telefono. Che poi, gente, mica siamo scemi noi, eh? E' inutile che ci dite che siete già abbonati, noi lo vediamo! E poi, il nostro è un lavoro come un altro, poco pagato ma sempre lavoro è.
-Riprendo l'Università. Attenzione attenzione, RIPRENDO L'UNIVERSITA', sperando che mi accettino il piano di studi.
-Varie ed eventuali, cose che ora non mi sovvengono ma che mi sovverranno.

Vediamo che viene fuori stavolta.