venerdì 11 aprile 2008

E' stato un attimo, di Sandrone Dazieri


Santo si risveglia in uno dei bagni della Scala di Milano. Era con Max, nella cucina di casa sua a farsi una striscia in allegria. Santo ha una bella casa in centro. Santo ha una posizione di prestigio in una grande compagnia pubblicitaria. Santo ha una fidanzata ricca e raffinata, il che non guasta. Peccato che Santo non abbia memoria di tutto questo.

E' stato un attimo è un noir geniale!!
O meglio, io lo definirei noir nelle ultime 100 pagine. Più o meno l'ultimo terzo del libro.
Prima, infatti, c'è una vasta parte di preamboli, di premesse e di eventi che spiegano il come ed il per come della storia. E' un ambientarsi sia del lettore che del protagonista al salto cronologico che entrambi hanno subito.
E' una climax ascendente di eventi che apparentemente sembrano slegati. E solo alla fine il cerchio si chiude.. O forse no?
Diciamo che si chiude due volte. La prima "chiusura" (quella di Max) l'ho dovuta rileggere due volte perchè sembrava un po' macchinosa, ma se fosse stata quella vincente non mi avrebbe stupito.
Sulla seconda, invece, ho un groppo alla gola che stenta ad andar giù. Quindi vade retro che spoilero.

SPOILER
Di Riccardino proprio non me l'aspettavo. Ma non me l'aspettavo perchè è troppo poco caratterizzato. Il lettore non ci pensa perchè in 250 pagine (prima della corsa finale) se ne parla si e no in 10 righe. Ed io sulla base di così poche conoscenze come posso anche lontanamente pensarci?
FINE SPOILER

Questo libro l'ho bevuto come fosse un bicchiere d'acqua dolce, seppur in bocca dopo la prima sorsata abbia sentito un sapore amaro. Amarognolo in tutti i sensi.
Perchè il povero Santo non solo è il Trafficante. Piccolo spacciatore di coca nella milano anni '90, ma è anche perseguitato dalla sfiga. Ed un po' di malinconia viene per forza. Ogni capitolo si chiude con un sospiro. Con un "Cazzo, come posso mollarlo qui, proprio adesso? Ma mamma chiama. Ma io leggo, lasciamola urlare!". In alcuni punti tocca addirittura una comicità fantozziana, di quella che ti porta a ridere nonostante sappia che il protagonista sta soffrendo.
Ed il risultato è come un arrosticino. Prendi il secondo boccone, mentre stai ancora masticando il primo.


La seconda pecca che ho trovato, che alla fine è contingente alla prima, è che i personaggi sono caratterizzati poco. Poco nel senso che sono tanti per 300 pagine. E se Dazieri vuole che ce li ricordiamo tutti, deve renderli un po' più incisivi.

Il risultato è comunque, ottimo. Permanente stato divertimento. Ridevo da sola nella mia cameretta come se stessi scherzando con un amico. Ed al contempo, ero triste.

Grazie Lù per avermelo regalato.
Ora inizia il recupero ossessivo dei romanzi di Dazieri.
Anf anf!

Il sito di Sandrone Dazieri ed il suo blog.

P.S. Che poi Sandrone.. Anche io voglio chiamarmi Sarona!

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Io lo sto finendo in questi giorni. Interessante il tuo commento, di cui ho appreso nel blog di Sandrone. Ciao.

LucaCP ha detto...

Sapevo che ti sarebbe piaciuto! Vedi che ho sempre delle idee geniali? XD

Sara Ciambotti ha detto...

@Sergio: grazie! Ho sbirciato anche nel tuo blog e penso che ci ritornerò!

@Lucazz: Si, sei il mio consigliere preferito. E sono gia alla ricerca de Il club Dumas!

Anonimo ha detto...

Grazie! Mi fa molto "comodo" avere dei lettori preparati, che vedono anche quello che non funziona nei miei romanzi, o che non è venuto come avrei voluto. a presto
sandrone

Sara Ciambotti ha detto...

Grazie per la visita!

Sar(on)a