Wouter Tulp
Stasera navigo.
Una birra, un panino, due chiacchiere e al pc, a navigare. Ho voglia di colori, di matite e di scrivere, di scrivere a colori.
Tra tantissimi blog di disegnatori ho trovato un disegnatore davvero bravo, uno di quelli che ti fa venire i brividi, e ti fa pensare. Il blog si chiama Wouter Tulp e il disegnatore vive a Rotterdam. Mi piace molto, non tantissimo da rimanere a fissare ogni singolo disegno, ma alcuni, cavolo, da rimanerci secca.
E invece di scrivere, penso.
Quante volte, la mattina d'estate, solo il pavimento è fresco. E coi ghiaccioli che ciondolano dentro la tazza di caffè, la testa al muro, a pensare a cosa scrivere, o a cosa fare o semplicemente, a niente.
Cosa starà pensando quel padre? E quel bambino? Quando si è padre ci si sente così? E quando si è figli ci si sente così? Se puoi scegliere di sentirti così oppure no, se hai una scelta, se sai di avere scelta o non ce l'hai e basta.
Strana sensazione. Inquietudine, non vorrei mai che accadesse. Tranquillità, e se accadesse e ne fossimo felici?
Una birra, un panino, due chiacchiere e al pc, a navigare. Ho voglia di colori, di matite e di scrivere, di scrivere a colori.
Tra tantissimi blog di disegnatori ho trovato un disegnatore davvero bravo, uno di quelli che ti fa venire i brividi, e ti fa pensare. Il blog si chiama Wouter Tulp e il disegnatore vive a Rotterdam. Mi piace molto, non tantissimo da rimanere a fissare ogni singolo disegno, ma alcuni, cavolo, da rimanerci secca.
E invece di scrivere, penso.
Quante volte, la mattina d'estate, solo il pavimento è fresco. E coi ghiaccioli che ciondolano dentro la tazza di caffè, la testa al muro, a pensare a cosa scrivere, o a cosa fare o semplicemente, a niente.
Cosa starà pensando quel padre? E quel bambino? Quando si è padre ci si sente così? E quando si è figli ci si sente così? Se puoi scegliere di sentirti così oppure no, se hai una scelta, se sai di avere scelta o non ce l'hai e basta.
Strana sensazione. Inquietudine, non vorrei mai che accadesse. Tranquillità, e se accadesse e ne fossimo felici?
2 commenti:
Io penso che quando ti trovi seduta a pensare a ciò che vorrai scrivere non ti verrà nulla, vuol dire che è il momento di elucubrare, partire con la testa e farti diecimila domande, qualcuna costruttiva e qualcun'altra no.Pensare a quanto è pesante vivere, lasciarci soggiogati dal desiderio di continuare questa nostra fottuta esistenza solo per il fatto di essere attaccati ad essa, perchè?!
Per gli amici, per l'amore, per la curiosità di vedere quanto grande è il mondo e quale sorpresa ci riserverà il giorno in cui ti alzi e ti dici che questo è l'ultimo tempo che passerai in vita a trastullarti nell'esistenza stessa dell'essere.
Poche ore fa ero in bagno a chiedermi "Lorenzo ma se fossi cazzo nato bestia non sarebbe stato meglio??" e pensavo agli animali, ai facoceri nella savana che porcheggiano e vagano senza senso alcuno, un pò li invidio, ma shit happens, siamo fottuti esseri umani, e gli altri Sara sono come noi, si fanno duemila paranoie, non sanno cosa è che è giusto e cosa è che è sbagliato, si chiedono qual'è l'effetto che hanno sugli altri, se esso è positivo o negativo, si chiedono se lo stare davanti ad una tastiara a scrivere cose all'amata sorella sia bene o male..
Mi vado a fumare una sigaretta dalla finestra della tua camera, mi piacerà, I know.
No Lò, non tutti lo fanno. E chi non lo fa campa sereno, vive alla giornata e quello che viene viene. Quello che viene non viene. Ci si stanca di pensare, sai?
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