Scrat Scrat
Stamattina, dopo tanti mesi, mi sono rimessa a scrivere.
Ho buttato giù un poco, non tanto, ma sono abbastanza soddisfatta. L'idea di ritrovarmi davanti al foglio bianco un po' mi spaventava. Perchè ultimamente ero sempre forzata. Ma adesso no. Adesso viene da dentro.
Ultimamente, inoltre, stavo leggendo solo uno scrittore.
E mi succedeva che, durante la lettura, pensavo alla mia storia. E pensavo tanti dialoghi, tante descrizioni, e mi veniva da formularli come li avrebbe formulati lui. Con la sua stessa dialettica.
Ne ero contenta.
Non entusiasta ma contenta. Perchè pensavo cazzo, mi sta influenzando. Cazzo, sto imparando da lui. Cazzo.
E fino a mezz'ora fa ero della stessa opinione. Fino a quando mi sono messa davanti a word ed ho iniziato a scrivere.
Da quel momento lui è sparito. Caput, morto. Le sue proposizioni sono sparite, così come le sue parolacce e le sue cazzate.
E sono tornata io, con il mio fraseggio e le mie parolacce.
Un po' mi dispiace, ma un po' mi consola.
Perchè la mia vocina interna, quella che mi dètta zumpettando da neurone a neurone c'è ancora. E sul lobo frontale del cervello c'è ancora il mio televisore che passa i miei film, e me li fa raccontare. E sono solo miei! Non suoi!
Lui mi sta ispirando soprattutto sulle idee, e su qualche chicca che in altri momenti non avrei mai pensato. E basta.
Ed ora ne sono entusiasta. Davvero.
I grandi artisti non copiano, rubano. Dice Tarantino.
E quanto cazzo è vero.
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