mercoledì 20 febbraio 2008

La leggenda di Sleepy Hollow, di Henning Schellerup


Ho un debole per le VHS.
Non le colleziono, mi limito a comprare film che mi piacciono o che mi incuriosiscono. Ma se, e solo se sono usciti prima in VHS e poi in DVD.
Le peculiarità che mi affascinano sono due: il colore ed il suono.
Premetto, parlo sentimentalmente, non tecnicamente che non ci capisco niente.
Dicevo, il colore.
Per tutto l'intero film il colore è semplicemente innaturale. Va dalle tinte fortissime, tanto da dare fastidio all'occhio, a quelle leggerissime, che sembra non ci siano affatto.
Vedasi Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo.

Il suono.
Il suono salta. Volume messo a tre, si sente bene. Scena clou, buorp! Persa scena clou. Volume tre, riprende e sentirsi perfettamente. 
Nientepopodimeno che fantastico!
Però ripeto, questi effetti stanno bene solo ai film "d'epoca". E neanche a quelli in bianco e nero, anzi! Su questi si notano pochissimo.

La settimana scorsa ho comprato un film del 1981: La Leggenda di Sleepy Hollow, di Henning Schellerup.
E ieri l'ho visto.

E' la storia del maestro di scuola Ichabod Crane, del signor Tod e delle loro paurose avventure.
Nel paesello di Sleepy Hollow non succede mai nulla. Le solite scaramucce del bullo del paese innamorato della bella del paese, il suo braccio destro, il giudice, la vedova, un gufo ed il fantasma. Sono pochissimi personaggi che pensano, inventano e fantasticano per rendere la vita meno monotona. Soprattutto al nuovo maestro. 
Nonostante l'interpretazione patetica, gli ambienti ed i dialoghi rendono il tutto molto familiare. Sembra di vivere in quelle case, di andare a cavallo sul fiume, di vedere il fantasma senza testa muoversi nel bosco. Ho vissuto in quel paesello per 81 minuti. Tanto che, alla fine mi son ritrovata sul divano e m'è dispiaciuto!

Dettaglio pratico: Goldblum già nell'80 era un tipino affascinante, ora è venuto su veramente fico!

0 commenti: